Il traffico stradale contribuisce a circa un terzo dell’inquinamento da polveri sottili. Poiché la percentuale di emissioni di particolato è particolarmente elevata nelle città, negli agglomerati urbani e in prossimità di strade trafficate, per proteggere la salute è stata emanata una direttiva europea sulle polveri sottili, che consente ai comuni di definire zone ambientali negli agglomerati urbani.
Anche in molte città italiane sono state introdotte «zone a traffico limitato» – le cosiddette «ZTL». In queste zone possono transitare solo i veicoli con permessi speciali. Nella maggior parte dei casi le ZTL si limitano alle aree interne alla città o al centro storico – in alcuni casi si applicano generali divieti di transito, in altri il divieto è limitato a determinate ore del giorno. L’accesso è solitamente monitorato da telecamere di sorveglianza che registrano tutti i veicoli che entrano nella ZTL.
Le «zone a traffico limitato» sono presenti ad esempio nelle città di Arezzo, Bologna, Bolzano, Firenze, Genova, Grado, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Trieste, Torino o Verona.
I cartelli che indicano una ZTL si distinguono per il segnale di divieto di transito e la scritta «zona traffico limitato». Gli orari esatti del divieto di circolazione e le eventuali eccezioni sono indicati su cartelli o su segnali supplementari apposti sotto il cartello del divieto di circolazione. La segnaletica varia molto da una città italiana all’altra.
Occorre considerare che anche alcuni hotel si trovano in una ZTL. Per poter accedere alla zona in cui vige il divieto di transito è necessario un permesso d’ingresso temporaneo. Informate in anticipo l’hotel prenotato che viaggiate in auto e avete bisogno di un permesso d’ingresso. Il personale dell’hotel deve registrare per tempo il periodo di soggiorno e il numero di targa presso le autorità.
L’inizio di una zona a traffico limitato può essere riconoscibile tramite un’apposita segnaletica sul posto.