Per gli esseri umani, l'evoluzione ha previsto la camminata eretta come postura naturale; un prolungato periodo da seduti, come si verifica ad esempio durante i viaggi in auto, può quindi essere fonte di dolore. I muscoli e i dischi intervertebrali sono condannati all'immobilità totale quando invece avrebbero bisogno di movimento. Gambe, collo, spalle e colonna lombare tendono a irrigidirsi e la tensione, acutizzata dalla concentrazione necessaria alla guida, è suscettibile di causare anche mal di schiena. In più, le sedute di bassa qualità, ancora troppo spesso installate sulle vetture, intensificano i problemi.
Tutti possono evitare, o almeno ridurre, il mal di schiena attraverso semplici espedienti. La cosa più importante è sistemare correttamente il sedile. Lo schienale, responsabile di sorreggere le spalle, dev’essere portato a un angolo di circa 100 gradi rispetto alla seduta. Questa disposizione leggermente inclinata all'indietro distende la muscolatura e i dischi intervertebrali. Il volante va manovrato con le braccia leggermente piegate.
Inoltre, è preferibile portare i glutei il più vicino possibile allo schienale per sostenere la spina dorsale nella sua curva naturale. È utile pure adottare una posizione leggermente rialzata per azionare i pedali senza troppo sforzo e consentire alle cosce di rilassarsi.
La lunghezza della seduta dovrebbe rivelarsi tale da creare uno spazio di due o tre centimetri tra l’incavo del ginocchio e il suo bordo anteriore. L’ideale sarebbe sempre accomodarsi il più in alto possibile: rispettando la distanza di una mano tra la testa e il tettuccio dell’abitacolo, si avrà una migliore visione d'insieme e una buona posizione pelvica.
Il bordo superiore del poggiatesta, infine, dovrebbe coincidere esattamente con quello del nostro cranio (che terremo staccato di due centimetri), affinché esso venga sostenuto integralmente.
Semplici esercizi possono aiutare in maniera importante. Ecco alcuni consigli:
Se si è bloccati in auto a lungo, ad esempio in un ingorgo, a un semaforo rosso o alla dogana, è possibile fare esercizi più articolati, tutti della durata di 3-6 secondi prima di rilasciare:
Testo: jri
Immagini: Glosar Institut