Un’anticipazione: dopo qualche giro di pista al volante della IONIQ 5 N, ci si dimentica di essere alla guida di un’auto elettrica. E anche i più grandi sostenitori del motore a combustione interna, che sicuramente gli resteranno fedele, dovrebbero provarla una volta nella vita. Ecco perché.
Sono appoggiato al muretto dei box quando, sul rettilineo del circuito di Castellolì, poco fuori Barcellona, mi sfrecciano davanti alcune auto elettriche che, però, emettono un rumore del tutto paragonabile, per volume e tonalità, ai 4 cilindri delle più potenti compatte sportive oggi sul mercato. Quindi un po’ sommesso, come spesso accade a causa dei filtri antiparticolato, ma comunque caratteristico di una vettura sportiva. Le auto in questione sono delle Hyundai IONIQ 5 N e quello del sound del tutto simile ad un’auto a benzina è in effetti solo uno degli aspetti che hanno contribuito ad accrescere la curiosità del pubblico nei suoi confronti.
Comunque pervaso da un certo scetticismo, mi interrogo su quali siano le caratteristiche per cui un’automobile possa essere definita sportiva. Di sicuro le prestazioni e l’handling da soli non bastano, perché sul mercato vi sono già diverse vetture elettriche ad alte prestazioni e dinamicamente capaci, che impressionano senza emozionare. Il sound? Se è presente può contribuire a cambiare la percezione dell’esperienza di guida, ma ciò non toglie che per sua natura un’auto elettrica non la si guida mai allo stesso a modo di un’auto con motore a combustione. E per quale motivo? Sicuramente l’assenza di un cambio. O meglio: dei rapporti. Le trasmissioni a rapporto singolo impongono infatti una gestione innaturale della decelerazione, oltre a non dare mai una percezione chiara della velocità alla quale si sta guidando. Ed è questo l’aspetto fondamentale che rende la IONIQ 5 N realmente rivoluzionaria.
Sebbene da un punto di vista meccanico la trasmissione sia sempre a rapporto singolo, i tecnici del reparto sportivo “N” hanno lavorato sul software di gestione della vettura per simulare la presenza di 8 rapporti, azionabili tramite le apposite palette poste dietro al volante, come se si utilizzasse un cambio automatico in modalità manuale. Il risultato, come ho avuto modo di scoprire tra i cordoli del circuito catalano, è a dir poco sensazionale!
In accelerazione, selezionando il rapporto successivo, vi è una brevissima attenuazione della spinta prima del passaggio al rapporto successivo, con la spinta che poi riprende vigorosamente. Se non si cambia rapporto, l’ago del contagiri arriva al limitatore, interrompendo l’accelerazione accompagnato dal classico “ta-ta-ta-ta”. E quando si scala aumenta l’intensità della decelerazione e anche il numero di giri, accompagnato da uno borbottio piuttosto intenso dall’impianto di scarico. Ovviamente tutto questo è finto (non vi è fisicamente un reale rapporto, un reale limitatore o un reale impianto di scarico), ma è stato pensato, progettato e realizzato in maniera talmente realistica da sembra reale.
E in effetti, dopo qualche giro tra i cordoli del circuito catalano ho realizzato che mi ero letteralmente dimenticato di essere a bordo di un’auto elettrica. Questo perché la presenza di rapporti che seppure simulati sembrano veri e un sound che è assolutamente paragonabile a quello emesso da una moderna sportiva a 4 cilindri, cambia radicalmente l’approccio alla guida. O meglio: lo rende del tutto identico a quello di un’auto con motore a combustione interna. Perché con la IONIQ 5 N tutto è naturale, spontaneo e intuitivo: i punti di frenata, le scalate, la scelta del rapporto giusto per gestire la potenza in uscita di curva. Ci sono i riferimenti fisici e la colonna sonora a cui siamo abituati, ma anche l’enorme prontezza di risposta del motore elettrico. A ciò si aggiunta anche la sapiente “firma” del reparto sportivo di casa Hyundai, che ha saputo conferirle un comportamento autentico, comunicativo, giocoso e intuitivo, proprio come sulle altre “N”: uno sterzo dalle pregevoli qualità, reazioni sane e giocose nei trasferimenti di carico, temperamento smaliziato e una trazione integrale particolarmente generosa con il retrotreno. Certo la notevole massa non si possono nascondere (in particolare nelle strade più tortuose dove l’agilità non è quella di una i30N, più corta di mezzo metro e più leggera di 600 kg), ma ad impressionare è che nonostante ciò anche dopo un uso prolungato in pista la resa prestazionale sia costante senza gravare particolarmente su freni e pneumatici. Di auto elettriche veloci ce ne sono diverse, ma questa è la prima ad essere realmente coinvolgente e, tutto sommato, divertente.
Certamente la IONIQ 5 N non farà cambiare idea ai più fermi sostenitori del motore a combustione, ma a mio modo di vedere è un’automobile che ogni appassionato dovrebbe provare almeno una volta nella vita per comprendere cosa sia possibile realizzare dal punto di vista tecnico. Sono infatti convinto che questo modello segni un “prima” a un “dopo” tra le vetture sportive elettriche, rappresentando una pietra miliare che, da ora in avanti, tutti coloro che vorranno realizzare una vettura sportiva elettrica dovranno prendere quale riferimento. Questo perché, ora che è stato dimostrato come sia possibile realizzare un’auto sportiva elettrica che si guida come un’auto sportiva a benzina, difficilmente sarà possibile fare a meno della simulazione dei rapporti del cambio e di un sound appropriato. E indipendentemente dai gusti personali e da come la si pensi, a Hyundai va riconosciuto – oltre all’enorme sforzo tecnico e informatico – il fatto di aver aperto una nova strada e un nuovo capitolo nel mondo dell’automobile.
Testo e immagini: Benjiamin Albertalli