L’inverno è una stagione propizia ai raffreddori e all’influenza. Gli esperti nell’ambito della sicurezza stradale fanno suonare un campanello d’allarme: per gli automobilisti al volante, una semplice influenza può essere un vero rischio, anche senza l’assunzione di farmaci.
Alcuni medici hanno constatato che un automobilista con l’influenza guida come una persona che ha assunto troppi alcolici. In base a questo studio, la malattia diminuisce la capacità di concentrazione e il tempo di reazione dell’automobilista dell’11% circa, equivalente ad un tasso alcolemico compreso tra 0.5 e 0.65 per mille.
L’assunzione di farmaci riduce notevolmente la capacità di guida delle persone influenzate. E non è tutto: anche i medicinali non soggetti a prescrizione medica possono diminuire considerevolmente l’attenzione al volante. I farmacisti segnalano che anche i medicinali apparentemente innocui possono avere un impatto negativo sulla capacità di guida – soprattutto dopo averli assunti senza un consulto e probabilmente in modo sbagliato. I principi attivi stimolanti contenuti nella maggior parte di questi farmaci possono erroneamente suggerire all’automobilista che sia in grado di mettersi alla guida del suo veicolo. A tal proposito, gli esperti sottolineano come anche i medicinali, il cui foglietto illustrativo non indica una diminuzione della capacità di guida, possano avere questo effetto collaterale su un automobilista influenzato.
Bisogna quindi applicare una regola in modo sistematico: se constatiamo una diminuzione della nostra capacità di guida, che sia per stanchezza, apatia generale, basso livello di vigilanza o sensazione di vertigine, ma anche per l’insorgenza di problemi di coordinazione o scarsi livelli di coscienza, bisogna evitare di mettersi al volante – nell’interesse della propria sicurezza e di quella degli altri. I medici consigliano vivamente di non mettersi alla guida finché il corpo abbia riacquistato la sua naturale funzionalità.
La regola di “non mettersi al volante!” è ancora più importante in caso di febbre e assunzione di medicinali, i cui rischi ed effetti collaterali potrebbero andare ad influire sul sistema nervoso centrale o sul sistema cardiovascolare. Anche se la legge in sé non impedisce di guidare di un’automobile dopo aver assunto dei medicinali, ciascun automobilista deve giudicare autonomamente – e con spirito critico – la sua capacità di guida prima di mettersi al volante. In caso di negligenza, l’automobilista deve aspettarsi delle notevoli conseguenze giuridiche: se una persona non è nelle condizioni di guidare e provoca un incidente, probabilmente sotto l’influsso di medicinali, può perdere la sua copertura assicurativa e la sua patente di guida e dovrà pagare una multa. Nel peggiore dei casi, l’automobilista coinvolto potrebbe addirittura andare in prigione.