L’ACS sostiene questi crediti d’impegno per i seguenti motivi:
- Con gli attuali progetti di ampliamento della rete stradale nazionale, il Consiglio
federale intende eliminare gli imbottigliamenti esistenti ed evitarli in futuro. L'espansione sarà incentrata sugli agglomerati urbani. Saranno realizzati progetti urgenti e molto avanzati in tutte le regioni del paese.
- A nostro avviso, il completamento della nostra rete autostradale nazionale è una
questione prioritaria e dovrebbe essere attuato come previsto dal Consiglio federale. Qualsiasi ritardo deve essere evitato ad ogni costo. Per questo motivo i crediti d'impegno dovranno essere concessi dal Parlamento.
Di norma, l’ACS è aperto a nuovi modelli di finanziamento della nostra mobilità. Tuttavia,
respinge questa mozione per i seguenti motivi:
- Per l’ACS, diversi sistemi di finanziamento, che operano in parallelo, non hanno
alcun senso.
- Non possiamo optare per una tassa di trasporto basata sulle prestazioni e incentrata esclusivamente sul trasporto individuale motorizzato. Non si tratterebbe di
Mobility Pricing (tariffazione della mobilità), ma di Roadpricing (tariffazione stradale), che l’ACS rifiuta categoricamente.
- Dal punto di vista dell'ACS, i prezzi della mobilità possono essere discussi solo
se vi è il desiderio di trasparenza dei costi e se in un tale sistema vengono inclusi
sia il trasporto pubblico che quello individuale.
- Solo quando tutti i mezzi di trasporto saranno stati integrati in un nuovo sistema
di tariffazione, i costi per l’utilizzo delle nostre infrastrutture potranno essere addebitati secondo il principio di “chi inquina paga”.
Nell’ambito della revisione totale della legge sul CO2, l’ACS richiede che il prezzo della
benzina sia limitato ad un massimo di 5 centesimi al litro, per i seguenti motivi:
- L’ACS è consapevole della responsabilità collettiva che richiede a tutti di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2.
- Tuttavia, le misure adottate per raggiungere gli obiettivi fissati dalla strategia energetica 2050 non devono gravare sui soli automobilisti.
- Le case automobilistiche hanno l’obbligo di ridurre le emissioni di CO2. I sistemi
di propulsione esistenti o nuovi devono essere sviluppati con l’obiettivo di produrre il minor numero di emissioni tecnicamente possibile.
L’ACS respinge questo postulato per i seguenti motivi:
- Le misure adottate per ridurre le emissioni di CO2 non devono gravare sui soli
automobilisti. Il traffico stradale non deve essere sottoposto a carichi multipli.
- Non sono necessarie misure supplementari rispetto a quelle discusse nell'ambito
della revisione totale della legge sul CO2.
- Questa ipotesi sostiene un mix di prezzi e sistemi finanziari diversi (imposta sul
carburante e prezzi di mobilità) non giudizioso e pertanto respinto dall’ACS.
- Richiedendo un trattamento specifico per le regioni periferiche e rurali, questa
ipotesi è in linea con il Roadpricing, che l'ACS respinge con fermezza.