Utilizzare come titolo di una prova su strada lo slogan che il costruttore usa per promuovere un suo modello? Inusuale, ma nel caso della GR 86 calza a pennello!
L’essere umano è tremendamente abitudinario. Me ne sono reso conto una volta di più quando, prima di affrontare una curva con la Toyota GR 86, ho istintivamente scalato una marcia. Nulla di strano, penserete voi. Tuttavia, chi scrive ha trascorso forse fin troppo tempo al voltante della generazione precedente della “86”: dalle prove con primi prototipi pre-serie nel 2011 fino alla vittoria di classe alla 24 Ore del Nürburgring nel 2015, passando per i numerosi test svolti negli anni. Ebbene, in quella specifica curva con la GT 86, a causa della mancanza di spunto ai medi regimi, eri costretto a scalare un rapporto se volevi mantenere un’andatura dignitosa. Con la GR 86, invece, questo non è più necessario.
In estrema sintesi e semplificando parecchio, la GR 86 è una GT 86 rivista e corretta, in particolare nel vano motore dove alloggia sempre un 4 cilindri boxer ma dalla cilindrata accresciuta (da 2 a 2,4 litri). Cresce la potenza (di 34 cv) e in particolare della coppia (+ 50 Nm), disponibile ora già da 3'700 giri/min anziché a 6'600 giri/min. Un propulsore molto più vivace che, appunto, non costringe chi guida all’ossessiva ricerca dei regimi più elevati, a tutto beneficio dell’efficacia e della fluidità.
Ma la GR 86 ha perso il suo animo divertente? Nemmeno per idea! Gli ingredienti restano quelli di sempre: motore aspirato, trazione posteriore (con differenziale autobloccante e controlli elettronici disinseribili), cambio manuale, massa sotto le 1,3 tonnellate e baricentro basso. È vero che rispetto alla GT 86 cambia l’approccio alle curve, contraddistinto da maggiore maturità, compostezza e aderenza, ma questo non preclude il divertimento: è sempre pronta a sovrasterzare, ma ora occorre solo un po’ più di determinazione nel farlo, e non basta semplicemente sfiorare sull’acceleratore.
Tra le curve, tuttavia, l’essenza della “86” resta quella di sempre: facile e alla portata di tutti quando ti vuoi semplicemente divertire, impegnativa quanto basta se hai l’ambizione di andare forte. È solo necessario, proprio come in passato, conoscerla e avere fiducia nella sua aderenza, dopodiché laddove avresti frenato sollevi solo leggermente l’acceleratore, e là dove l’avresti sollevato lo “tieni giù”, sfrecciando in punta di piedi da una curva all’altra. Con tre pedali, una leva del cambio, un motore aspirato, poca massa e la trazione nel posto giusto. Tanto basta per ringraziare Toyota anche solo per il fatto di aver deciso di commercializzare ancora un’auto come questa.
Testo e immagini: Benjiamin Albertalli