Porsche 911 Sport Classic - Come ai bei vecchi tempi

La “Sport Classic” è molto di più di una semplice versione esclusiva di una 911 destinata ai collezionisti. Ecco perché.

È stata una sensazione strana. Ad essere precisi, più che una sensazione era un interrogativo che continuava a frullarmi nella testa. Mi sono infatti chiesto più volte che senso avesse effettuare la prova su strada di un’automobile i cui 1'250 esemplari prodotti erano già stati tutti venduti e la cui quotazione, al momento di andare in stampa, era salita dai circa 340'000 franchi svizzeri del prezzo di listino a circa mezzo milione. Quasi il 50% in più. Nel guidarla ho tuttavia cercato di non focalizzarmi su questo aspetto, quanto più su suoi contenuti. E va subito detto che non è tanto la sua esclusività ad intrigare, quanto semmai la sua unicità.

Porsche 911 Sport Classic

Non mi riferisco in questo caso all’alettone a “coda d’anatra”, al design dei cerchi ispirati ai leggendari “Fuchs”, alla doppia cupola sul tetto o alla livrea ispirata al passato, e nemmeno al sapore retrò del tessuto “Pepita” a motivo romboidale abbinato alla pelle color cognac. No: ad essere unico è il fatto che sotto la sua ricercata veste si cela una Porsche 911 Turbo (attenzione alla “t” maiuscola) con il cambio manuale e la trazione posteriore. Una combinazione che ti riporta tra gli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, con una meccanica muscolosa e mascolina.

Ad essere particolarmente curioso è il fatto di come una sapiente messa a punto, una settantina di kg in meno e il cambio manuale rendano la Sport Classic molto diversa risetto alla 911 Turbo da cui deriva: sin dalle prime curve appare più agile, più compatta e più leggera, restituendo a chi guida un’interazione ancora più sincera con la vettura e, in generale maggiore carattere e maggiore enfasi nelle prestazioni. Merito anche di un’erogazione che ricorda in parte i turbo “vecchia scuola” per il calcio dato prima a 2'500 e poi a 5'000 giri/min. accompagnata da una colonna sonora particolarmente estroversa e variata a dipendenza del regime. Ma niente paura: le due sole ruote motrici sono gestibilissime, se trattate con rispetto o accontentandosi dei regimi medio-bassi, risultando invece assai gratificanti – per intensità e impegno – quando guidata con il coltello tra i denti.

Porsche 911 Sport Classic Interior

Ma in tutto questo, ciò che trovo maggiormente degno di lode è il risultato complessivo, dal fascino magnetico che evoca da ferma fino alle emozioni che regala alla guida. Perché l’idea che sta alla base della 911 Sport Classic, la sua caratterizzazione estetica, la combinazione tra le sue caratteristiche tecniche e il modo in cui queste si esprimono su strada, è estremamente coerente. Ed è ciò che conta.

Testo e immagini: Benjiamin Albertalli

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