Anche se la legge non stabilisce un'età massima in base alla quale dovete “pensionare” le vostre gomme, dopo qualche tempo la loro vita volge inesorabilmente al termine. In particolare, passati 6 anni, la possibilità che si verifichi un’avaria aumenta notevolmente. Il materiale comincia a indurire, diventa fragile e si crepa; inoltre, cresce il rischio di un distacco del battistrada. Se uno pneumatico dovesse guastarsi, sussiste il pericolo di un incidente con gravi conseguenze.
Questo problema riguarda soprattutto i veicoli che percorrono un numero ridotto di chilometri durante l’anno (camper, roulotte, rimorchi, motociclette, decappottabili e automobili poco usate); il profilo ancora in buono stato, infatti, potrebbe ingannare a proposito del reale stato di deterioramento.
Il pericolo è maggiore quando si accumulano più fattori di rischio e di sollecitazione: lunghi tragitti in autostrada, carico pesante o elevate temperature. Se, in queste situazioni, il conducente omette anche di adattare la pressione delle gomme all'aumento del carico, la situazione può farsi critica. Prima di affrontare percorsi impegnativi è quindi sempre necessario un accurato controllo degli pneumatici.
È possibile ricavare la data di fabbricazione dal numero DOT presente sul fianco del copertone. La combinazione di cifre 2510, per esempio, significa che è stato prodotto la 25esima settimana del 2010. Una gomma con una tale marcatura avrebbe già otto anni e dovrebbe essere esaminata da uno specialista entro tempi brevi anche per constatare la presenza di crepe, tagli, bolle o battistrada consumato da un solo lato.
È ugualmente importante il controllo della pressione di gonfiaggio dello pneumatico a freddo ogni due settimane. Molti incidenti sono imputabili ad una pressione insufficiente.
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Autore: jr