L’ACS respinge l'iniziativa parlamentare per i seguenti motivi:
- Siamo favorevoli alla diversità tecnologica e ci opponiamo a un divieto governativo alle diverse forme di propulsione.
- La popolazione deve poter essere libera di scegliere la propulsione di un nuovo veicolo. Lo Stato non deve interferire in questo processo decisionale.
- Una tale regolamentazione legale sarebbe ingiusta, in quanto gli inquilini che non possono decidere autonomamente sull’infrastruttura della loro proprietà in affitto (vale a dire la maggioranza della nostra popolazione), come le stazioni di ricarica elettrica, non avrebbero più la possibilità di acquistare un nuovo veicolo dal 2023.
- Oggi, il 30% dei veicoli di nuova immatricolazione sono già dotati di sistemi di guida alternativi. Una tale iniziativa non è quindi necessaria. Questa, porterebbe inoltre a una diminuzione del numero di nuovi veicoli a basse emissioni, in quanto molti consumatori sarebbero orientati a tenere il loro vecchio veicolo per un tempo maggiore o lo sostituirebbero con un’auto usata a combustibile fossile.
L’ACS respinge questa mozione per i seguenti motivi:
- Con questa richiesta di diminuire ed evitare il traffico, il movimento mira a ridurre la nostra mobilità individuale. Questa, invece, dev’essere garantita anche in futuro. È necessario tener conto della crescita della popolazione ed è un prerequisito fondamentale per un’economia fiorente.
- L’importanza del traffico individuale motorizzato è risultata evidente so-prattutto durante la crisi COVID-19. È indispensabile per l’approvvigionamento del nostro paese.
- Per le ragioni di cui sopra, rifiutiamo un passaggio all’energia senza combustibili fossili, come invece auspicato dall’iniziativa parlamentare del Gruppo dei Verdi.
L’ACS accoglie questa mozione per i seguenti motivi:
- Misure come la riduzione dei parcheggi, la diffusione delle zone pedonali, i limiti di velocità più stringenti e l’aumento del prezzo della benzina, come proposto dal nuovo studio per la sostenibilità stradale commissionato dall’Ufficio federale per lo sviluppo territoriale (ARE), sono per noi inaccettabili.
- Le diverse modalità di trasporto (TP e TIM) non devono essere messe in concorrenza tra loro, come invece auspicato dalle misure proposte nello studio.
- Gli automobilisti sono già eccessivamente svantaggiati e gravati dalle tasse. Dal nostro punto di vista, un’ulteriore discriminazione del traffico individuale motorizzato a favore dello sviluppo del trasporto pubblico sarebbe intollerabile.
L’ACS respinge questa mozione per i seguenti motivi:
- Per quanto riguarda il rumore dei motori, gli sviluppi tecnologici hanno fatto enormi progressi e continuano a muoversi verso motori ancora più silenziosi.
- I veicoli e i motocicli sono sviluppati a livello internazionale e possono essere importati solo se rispettano la legislazione locale.
- Le leggi relative all’immatricolazione dei veicoli sono già abbastanza severe anche per quanto riguarda l’emissione acustica dei motori.
- Se il proprietario o il conducente di un veicolo dimostra di non avere un comportamento corretto, ci sono già ampie possibilità di intervenire legalmente.
- Come dimostrato dall’esempio dei veicoli elettrici, i motori troppo silenziosi hanno un certo potenziale di pericolo.