17.06.2021
Con il loro NO alla legge sul CO2, gli elettori svizzeri hanno detto SÌ all’innovazione e alla ricerca a favore del clima. Questo risultato consentirà infatti di sviluppare diverse tecnologie che garantiranno la nostra mobilità individuale in futuro e contribuirà in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2. Parallelamente, l’esito ha dimostrato la forza dell’ACS nella politica dei trasporti.
La domenica di voto del 13 giugno 2021
è stata una giornata estremamente positiva per il nostro club, per gli
automobilisti e per la futura mobilità individuale. L'ACS è entusiasta che l’elettorato
svizzero abbia respinto la controversa legge sul CO₂. Questo permetterà
di trovare nuove opportunità per dare un contributo concreto alla riduzione
delle emissioni di CO₂ e ad un clima sano attraverso l’innovazione e
la ricerca.
L’ACS si è dimostrata contraria alla
nuova legge sul CO₂ fin dall’inizio. Per questo motivo ha
partecipato in modo attivo al referendum, contribuendo in modo significativo alla
raccolta delle firme necessarie. Con il nostro grande impegno nella campagna
referendaria, abbiamo deciso di perseguire con coerenza la strada che abbiamo
scelto. È stato quindi ancora più gratificante vedere che il notevole impegno
dell’ACS e delle sue sezioni ha dato i suoi frutti in questa domenica di voto.
A questo punto, vorrei esprimere i miei più sinceri ringraziamenti a tutti
coloro che ci hanno aiutati attivamente, ma anche a chi ci ha sostenuto in
altri modi. Grazie a tutti voi, abbiamo dimostrato ancora una volta la forza
del nostro club nella politica dei trasporti.
La campagna referendaria è stata molto
serrata. I sostenitori, soprattutto la consigliera federale responsabile del
dipartimento competente, erano inizialmente molto fiduciosi della vittoria. Il DATEC
aveva già messo in consultazione il 25 marzo 2021 una revisione parziale
dell'ordinanza sul CO₂ – una transazione che sarebbe entrata in
vigore solo se la legge fosse stata approvata e che ora, con l’attuale
risultato del voto, diventerà obsoleta. Nel corso della campagna referendaria, la
voce degli oppositori si è fatta sempre più forte e convincente. Nei vari
sondaggi condotti in vista del voto, gli oppositori hanno guadagnato sempre più
terreno, con una tendenza in crescita fino al 13 giugno 2021, giornata campale che
ha portato al rifiuto della legge.
Con il NO alla legge sul CO₂,
il nostro lavoro inizia ora. Dobbiamo affrontare i prossimi passi, affinché la
nostra mobilità individuale venga garantita in futuro e si vada al contempo
verso un’ulteriore riduzione delle emissioni di CO₂. Continueremo ad
impegnarci per garantire una maggiore diversità delle tecnologie di propulsione
attraverso l’innovazione e la ricerca. Si tratta di un percorso già intrapreso
con successo dall’industria automobilistica e aeronautica, che va assolutamente
perseguito ed esteso. Penso, ad esempio, alla ricerca sui combustibili
sintetici, sui motori a idrogeno o biogas, ma anche alle innovazioni per un utilizzo
più efficiente delle nostre infrastrutture di trasporto, alle modalità di sharing
e molto altro.
Il NO alla legge sul CO₂ dimostra anche che gli elettori svizzeri non auspicano alcuna ridistribuzione dei fondi. Per questo motivo, l’ACS continuerà nella sua campagna, affinché il denaro assegnato al Fondo nazionale per le strade e gli agglomerati (FOSTRA) nel 2017 continui ad essere utilizzato per questo scopo. Questi fondi dovrebbero essere disponibili senza restrizioni e destinati alla manutenzione e all’espansione delle nostre infrastrutture stradali.
Come già detto, c’è ancora molto da fare, dobbiamo solo iniziare.