09.11.2020
L’ACS è membro del comitato delle associazioni economiche che ha lanciato il referendum contro la nuova legge sul CO2, all’insegna del motto “restare ragionevoli – innovazione piuttosto che attivismo”. La raccolta firme è partita il 9 ottobre 2020. Il termine referendario è il 14 gennaio 2021. Rimane quindi poco tempo per raccogliere le 50’000 firme necessarie. Una cosa però è certa: ogni firma conta!
L’ACS è consapevole che tutti noi, in linea di principio, dobbiamo contribuire alla riduzione delle emissioni di CO₂ e ne è del tutto favorevole. Per questo motivo l’ACS sostiene lo sviluppo di nuove tecnologie e la ricerca di nuove strade. Dal nostro punto di vista, però, imposte supplementari e nuove tasse previste dalla nuova legge sul CO₂ , sotto forma di massiccia sovrattassa sul prezzo dei carburanti, non solo non aiutano il clima, ma sono profondamente ingiuste. L’ACS ritiene che una legge così importante e con un impatto così profondo sul nostro paese debba essere approvata dagli elettori svizzeri. Abbiamo pertanto deciso, in accordo con le varie sezioni dell’ACS, si sostenere attivamente questo referendum.
Se il referendum passerà, potremo sviluppare una legge che promuove realmente
la ricerca e l’innovazione e non si basa solo sulla ridistribuzione dei fondi e
sugli ostacoli burocratici. Solo in questo modo si potrà dare un contributo
significativo e tangibile al clima. Verrebbero eliminate anche le ingiustizie
introdotte dalla nuova legge sulla CO₂ : il massiccio aumento del
prezzo del carburante comporta infatti un onere aggiuntivo soprattutto per chi
vive al di fuori dei grandi centri e nelle regioni montane, oltre che per il
commercio e per l’industria. Non dobbiamo arrivare a questo punto.
La nuova legge sul CO₂ , attraverso imposte aggiuntive e nuove
tasse, non solo impone un grandissimo onere all’economia e alla popolazione, ma
ostacola anche l’innovazione. Oltre a ciò, dal nostro punto di vista è
preoccupante che questa legge porti ad una ridistribuzione dei fondi, con il
solo risultato di aumentare la burocrazia e limitare la nostra mobilità. La decisione
per cui la metà delle multe pagate dagli importatori di veicoli, impossibilitati
a rispettare i valori limite delle emissioni di CO₂ per le nuove
automobili, non venga quasi più destinata al Fondo per le strade nazionali e il
traffico d’agglomerato (FOSTRA), ma al Fondo per il clima, porterà, a lungo
andare, ad un sotto-finanziamento del FOSTRA e causerà nuovi rincari al prezzo
del carburante. Tutto questo ricadrà sulla gestione e sull’ampliamento delle
nostre infrastrutture stradali.
Questi sono solo alcuni dei motivi che hanno portato l’ACS a sostenere il referendum. Abbiamo visto di recente come raccogliere 50’000 firme sia uno sforzo enorme. In qualità di membro del comitato economico che ha lanciato il referendum, l’ACS non è l'unico a raccogliere le firme. Tuttavia, deve e dovrà dare il suo contributo. Rappresentando gli interessi degli automobilisti, abbiamo il dovere di fornire una quota significativa delle firme richieste. È per questo motivo, cari soci dell’ACS, che chiedo il vostro sostegno. Aiutateci a raccogliere le firme! Raccoglietele all’interno della vostra famiglia, nella vostra cerchia di amici e conoscenti, nel vostro ambiente professionale.
Vi ringrazio di cuore per il vostro prezioso sostegno.