Le persone d’età superiore ai 65 anni, sono oggetto di specifiche attenzioni nel campo della circolazione stradale perché particolarmente a rischio e vulnerabili. Numerose statistiche dimostrano che gli anziani sono più spesso vittime d’incidenti mortali o lesioni gravi rispetto alle altre fasce generazionali.
Secondo la legge, i conducenti di veicoli a motore devono soddisfare due condizioni primarie: dimostrare la propria idoneità alla guida, la quale implica che le condizioni fisiche e mentali necessarie alla conduzione in sicurezza di un veicolo a motore nel traffico stradale siano adempiute, e la capacità di condurre (ossia la conoscenza delle regole e le competenze tecniche per guidare).
Se il secondo presupposto dev’essere esaudito in modo generale e per un periodo illimitato, il primo rappresenta invece una fotografia istantanea della situazione con restrizioni che, come nella circostanza in cui, ad esempio, si abbia una gamba ingessata, possono essere anche solo temporanee.
Se sussistono dei dubbi, le autorità cantonali – attraverso l’ufficio preposto – richiedono un nuovo esame di guida. Questo test viene ordinato, in particolare, nei casi d’infrazioni legate all’alcol o su consiglio di un medico designato dalle stesse autorità cantonali (cfr. art. 15d LCStr) sulla base di requisiti specifici in termini di formazione e aggiornamento professionale.
Idoneità alla guida delle persone anziane
I conducenti che hanno compiuto 75 anni (precedentemente il limite era fissato a 70) sono obbligati per legge a sottoporsi a una visita medica ogni due anni. Nell’eventualità di dubbi sullo stato di salute, i cui requisiti minimi sono indicati in dettaglio nell’Allegato 1 dell’Ordinanza sull’ammissione alla circolazione (OAC), l’intervallo viene ulteriormente ridotto.
Il medico, in
particolare, valuta la vista e l’udito del conducente, eventuali disturbi mentali,
disturbi organici del cervello, malattie neurologiche, cardiovascolari e
metaboliche, degli organi respiratori e addominali nonché patologie della
colonna vertebrale e del sistema muscolo-scheletrico che hanno un impatto sulla
sicurezza al volante.
Se l’abilità o la competenza sono in dubbio, è possibile richiedere una prova
di guida nella quale un esperto accompagna l’anziano controllandone il corretto
utilizzo del veicolo, l’adattamento alle condizioni del traffico, la percezione
e il comportamento nei confronti degli altri utenti e il rilevamento tempestivo
dei pericoli.
Al medico spetta la decisione finale. Se l’esame non ha esito positivo, la licenza
viene ritirata. In caso d’assenza non giustificata, la prova si considera non
superata e non può essere ripetuta (art. 29 OAC).
Se il candidato, anche con mezzi ausiliari, non è più in grado di soddisfare pienamente i requisiti minimi che abbiamo elencato, la sua patente può anche essere ritirata in maniera limitata anziché completa. Tale limitazione, inoltre, può essere di tipo locale o temporale e riferirsi a tipologie specifiche di strade, di veicoli o veicoli personalizzati (cfr. art. 34 OAC).
Tutti i conducenti possono fare un’autovalutazione in qualsiasi momento. Per verificare la vostra capacità di guida, vi invitiamo a svolgere il test di sicurezza stradale UPI.